Quando si parla di amore, non si può non parlare di mare, sole, bellezza allo stato puro. Un prologo strepitoso in cui Giorgio Boccaccio fotografa quello che sarà poi la sua opera in maniera unica, diversa da quello che normalmente si legge in giro. Un inizio romantico da cui si percepisce subito una scrittura elegante, senza nodi da sciogliere, senza fronzoli vari e da cui si percepisce immediatamente una serenità d’animo che proiettano il lettore verso spazi infiniti da leggere e da immaginare. Un ritmo incalzante, una fotografia dell’amore unica e comprensibile per chiunque. Un libro che apre a tutti coloro che ancora chiudono dentro di sé una visione della loro esistenza piena di argini da abbattere e di convenzioni a volte poco accettate o comprese, un’osservazione della vita multi livellare. Un romanzo che viaggia lieve tra il mare e l’amore e di come una donna interpreta la legge fondamentale della sua esistenza spalancandosi all’infinito con coraggio e sfrontatezza anche come esempio per altre donne che vogliono seguire la strada che porta alla libertà interiore. Un’opera delicata, a tratti impegnativa dove l’autore pennella il quadro del suo racconto con consapevolezza, visioni sublimi, cruda verità. Quella verità che spesso non si dice per non sembrare troppo espansivi. Proprio quella estroversione a cui le donne aspirano nel loro cuore ma che spesso si manifesta in maniera poco apparente perché annebbiata da emozioni che loro chiamano emozioni. Un libro che parla di risveglio e di apertura alla vita e consegna al lettore una serenità al femminile da scoprire, da comprendere e amare.