Questo è un mondo che cambia in fretta. Quante volte abbiamo sentito dire: “Mollo tutto e vado via?” C’è chi andava a vivere da solo, c’è chi si prendeva un anno sabbatico, c’è chi si licenziava e se ne stava a casa accompagnato dal brontolio giusto dei genitori. Ecco era l’inizio di un nuovo modo di pensare che oggi è diventato realtà. Il punto è che i giovani NON è vero che non hanno voglia di lavorare – come molti genitori nati nell’era del boom sostenevano – ma i giovani oggi sentono una esigenza sempre più forte di andarsene, di vedere il Mondo, di vivere da nomadi e con poco soprattutto. Altro che comprare la casa o risparmiare soldi. I giovani oggi vogliono vivere in libertà.
Lo dimostrano i tanti ormai ragazzi e meno ragazzi, che hanno deciso di andare a vivere in campagna o al mare accompagnati da un semplice orto dove coltivano le loro verdurine e soprattutto molte ragazze che non solo se ne vanno a vivere da sole non pensando minimamente a un matrimonio ma decidono di vivere lavorando a distanza con il computer posizionate in qualunque luogo del Mondo.
Devo dire che creativamente forse si rende anche di più che andare ogni giorno a vere le stese facce e gli stessi muri grigi in un ufficio noioso pieno di persone che respirano tutte insieme, che non aprono la finestra e che fanno discorsi non energeticamente efficaci per la salute. In questo mondo il nomadismo digitale è una realtà che attrae sempre più persone. L’unire la libertà di essere, le vacanze, i luoghi, lo sport e il lavoro in luoghi diversi per rendere di più nella propria vita. E non è solo il vivere viaggiando, ma il trovare l’equilibrio tra professione ed esplorazione. “Il nomade digitale è una persona che ha la possibilità di svolgere la sua professione da remoto e la sfrutta per viaggiare.